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Quando si parla di Universal Genève, a me viene sempre la pelle d’oca. Non stiamo parlando di un marchio qualsiasi, ma di una delle case che hanno scritto capitoli importantissimi della storia dell’orologeria svizzera. Ogni volta che ho la fortuna di avere tra le mani un Triple Calendar come questo, ref. 11302, è come tornare indietro di ottant’anni e rivivere un’epoca in cui eleganza e tecnica andavano a braccetto.

Questo esemplare, prodotto intorno al 1942, ha subito qualcosa che ti conquista al primo sguardo. La cassa in oro da 34 millimetri, che per l’epoca era considerata oversize, oggi si indossa ancora con una presenza incredibile al polso. Non è piccolo come tanti altri orologi degli anni ’40, anzi, sembra quasi pensato per i gusti moderni. È proprio uno di quei dettagli che fanno la differenza: chi colleziona lo sa bene, un paio di millimetri possono cambiare tutto.

Il quadrante è una meraviglia autentica, con una patina che racconta storie di decenni vissuti. I numeri arabi ai quarti, le lancette dorate a foglia che si muovono leggere e precise, le finestrelle per giorno e mese – un dettaglio raro e distintivo – e quel contatore ad ore 3 che indica il giorno del mese da un senso di equilibro unico che a primo impatto lo fa credere un cronografo. Non c’è niente di più affascinante che guardare un calendario completo meccanico funzionare ancora con tanta precisione dopo così tanti anni. Ogni elemento è armonico, come se fosse stato pensato per restare elegante e leggibile per sempre.

E poi c’è il cuore, il calibro 291. Un movimento a carica manuale robusto e affidabile, con finiture sobrie ma di grande gusto. Non ha la regolazione a collo di cigno, ma mostra comunque tutta la qualità di Universal Genève in quegli anni. Basta girare il fondello per ammirare quelle ruote dentate, i rubini ben incastonati e il bilanciere che pulsa lento e regolare. È il genere di meccanica che non solo ti affascina per come è costruita, ma che continua a funzionare, fedele, dopo una vita intera.

Il bello di questi orologi è che non erano concepiti come oggetti di lusso ostentato. Erano strumenti eleganti, certo, ma destinati a un pubblico raffinato, fatto di persone che cercavano un segnatempo capace di distinguersi per qualità e design. E oggi, guardandoli con occhi moderni, conservano intatta quella stessa aura. Non sono semplicemente orologi: sono piccoli capolavori da indossare, testimonianze di un’epoca in cui si respirava un’idea di stile che oggi, forse, abbiamo un po’ perso.

E veniamo al tema che tutti ci chiediamo sempre: quanto vale un pezzo del genere? Beh, il mercato non mente. Per un Universal Genève Triple Calendar ref. 11302 come questo, con quadrante originale, patina autentica e cassa in oro 18 carati, oggi siamo facilmente nella forbice tra i 3000 e i 4000 euro in oro sui 2000 e i 2500 in acciaio. E se l’esemplare è in condizioni eccezionali, magari vicino al nuovo o con documentazione coeva, si può andare anche oltre. Il diametro da 34 mm lo spinge verso la fascia alta delle valutazioni, perché è molto più appetibile rispetto ai modelli da 32 o 33 millimetri.

Alla fine, perché uno dovrebbe volere un orologio così? Perché è storia, perché è bello, perché è meccanica pura, perché è un oggetto che ti mette al polso l’anima degli anni ’40. Non ti parla solo dell’ora, ti racconta un’epoca. Ogni graffio, ogni segno della sua patina, è un frammento di vita vissuta. E la cosa meravigliosa è che continua a funzionare, pronto ad accompagnarti ancora per decenni.

Se possiedi un pezzo del genere, custodiscilo con orgoglio, perché non è solo un orologio, è un compagno di viaggio nel tempo. E se sei in cerca di un vintage che sappia emozionarti ogni volta che lo guardi, beh, il Triple Calendar di Universal Genève è il candidato perfetto. Io, personalmente, ogni volta che lo indosso, sento di avere al polso molto più di un orologio: sento di avere un pezzo di storia viva, che continua a battere come il cuore di chi lo ha creato ottant’anni fa.