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Roger Tallon: quando il design industriale incontra l’orologeria – la lezione (ancora attuale) dei Lip Mach 2000

Dall’ergonomia “giocosa” ai codici cromatici sui pulsanti: perché gli orologi di Tallon per LIP hanno cambiato il modo di intendere un segnatempo.

LIP Mach 2000 Chronograph (riedizione ufficiale LIP, design originale Roger Tallon)
LIP Mach 2000 Chronograph (riedizione ufficiale). La grammatica formale ideata da Roger Tallon nel 1975 è tutta qui: cassa asimmetrica e pulsanti sferici a colori.
Crediti immagine: LIP – sito ufficiale

Chi era Roger Tallon (e perché ci riguarda al polso)

Ingegnere di formazione, designer per vocazione, Roger Tallon (1929–2011) è stato il protagonista del design industriale francese del secondo Novecento.
Dalla ricerca in Technès alla fondazione di Design Programmes, fino ai progetti per i trasporti (basti citare il TGV), Tallon ha sempre unito ingegneria, ergonomia e linguaggio visivo essenziale.
Il suo approdo all’orologeria nasce da questa visione: interfacce chiare, gesti intuitivi, ironia controllata. Il risultato? Una famiglia di segnatempo che non assomiglia a nulla di precedente, eppure è immediatamente leggibile.

L’incontro con LIP e la nascita dei Mach 2000

Nel 1973 LIP, in piena trasformazione, chiama Tallon per ripensare una collezione sportiva. Nasce la serie Mach 2000, introdotta sul mercato a metà anni ’70:
layout asimmetrico, pulsanti sferici oversize codificati a colori, quadranti pulitissimi e un’impostazione dove la funzione guida la forma.
Tra tutti, il cronografo oggi soprannominato “Dark Master” diventa l’icona della linea e, più in generale, di un nuovo modo di progettare un orologio.

Il linguaggio Tallon: asimmetria, colori, leggibilità

La cassa “a D” sposta il baricentro verso il lato sinistro e incassa corona e pulsanti in tre cavità, dove trovano posto le celebri sfere colorate (giallo, azzurro, rosso).
Non è decorazione: è ergonomia visiva. La sfera invita al tocco; il colore differenzia funzioni; le superfici sono disegnate per proteggere i comandi.
Sul quadrante, al contrario, domina il minimo necessario: indici lineari, tipografia sottile, lancette geometriche ad alto contrasto. È industrial design applicato a 40 millimetri di oggetto personale.

Gli orologi disegnati da Tallon per LIP (selezione ragionata)

Mach 2000 Chronograph “Dark Master” (manuale)

Il modello manifesto: cronografo meccanico a due contatori con data a ore 6, originariamente animato dal Valjoux 7734.
La cassa scura asimmetrica, le tre sfere/pulsanti primarie e il quadrante sobrio costruiscono un’icona della stagione post–crisi del quarzo:
ironia formale fuori, meccanica seria dentro. Diverse riedizioni moderne hanno ripreso fedelmente il disegno, passando a calibri al quarzo ma conservando geometrie e codici visivi.

Dettaglio dei tre pulsanti sferici colorati del Mach 2000 Chronograph
Dettaglio dei tre pulsanti sferici incassati nella spalla destra della cassa: ergonomia intuitiva e identità fortissima.
Crediti immagine: LIP – sito ufficiale

Mach 2000 Electronic / Electrique (tre sfere + data)

Tallon applica la stessa grammatica a versioni tre sfere con data e movimentazione elettronica dell’epoca (famiglia R148/R184 in base alle serie).
Corona sferica “a palla” integrata nella sagoma, secondi spesso evidenziati e un uso del colore finalizzato alla funzionalità:
sono gli orologi del quotidiano, dove la leggibilità e il comfort dettano legge. Per chi ama la storia della tecnica, rappresentano la fase ponte tra meccanico ed elettronico in casa LIP.

LIP Mach 2000 Electronic R184 (anni ’70)
LIP Mach 2000 Electronic R184: la cassa asimmetrica ospita la ball crown nera; lancetta dei secondi con contrappeso a saetta.
Crediti immagine: Bold Timepieces

Riedizioni contemporanee

Oggi LIP propone riedizioni e reinterpretazioni che rispettano l’estetica originaria di Tallon (asimmetria, pulsanti sferici, codici colore),
affidandosi però a calibri al quarzo moderni. È la prova della longevità del progetto: un segno nato in pieno anni ’70 che funziona ancora, senza dover essere “aggiornato”.

Perché contano ancora

  • Ergonomia esplicita: le sfere colorate trasformano il cronografo in un’interfaccia “guidata”.
  • Funzionalismo poetico: grafica minima, materiali onesti, gesti chiari – ma con un sorriso.
  • Identità immediata: basta uno sguardo per riconoscere un Mach 2000; e questo, nel design, è oro.
  • Attualità: a distanza di decenni, il disegno non invecchia perché nasce da problemi reali (uso, leggibilità, protezione, comfort).

Come riconoscere (e valutare) un Mach 2000 d’epoca

  1. Pulsanti sferici (tre, codificati a colori) e cassa asimmetrica con scassi profondi: è il segno “Tallon” per eccellenza.
  2. Quadrante pulito con indici lineari, data a ore 6 sui cronografi Valjoux 7734 più diffusi.
  3. Cinturino in gomma (spesso firmata LIP) o bracciale coerente con l’epoca; attenzione alle sostituzioni non filologiche.
  4. Finiture: le casse scure possono mostrare patina tipica – diffidare delle lucidature aggressive che “spianano” gli spigoli.
Fondello del Mach 2000 Chronograph: geometrie e riferimenti
Il fondello della riedizione ufficiale richiama esplicitamente il modello del 1975.
Crediti immagine: LIP – sito ufficiale

Note & Fonti

  1. Profilo biografico e retrospettive su Roger Tallon: Musée des Arts Décoratifs (MAD), Parigi e Wikipedia.
  2. Contesto storico e nascita dei Mach 2000 (1973/75), con analisi del “Dark Master”: Worn & Wound, Fratello.
  3. Dettagli ufficiali di collezione e riedizioni: LIP – pagina di collezione Mach 2000 e scheda del cronografo ref. 670080.
  4. Movimento del cronografo storico (Valjoux 7734) e letture d’approfondimento: The Watch Spot, Fratello.
  5. Versioni Electronic/Electrique (tre sfere) e storia delle elettroniche LIP: Electric-Watches – Lip History e scheda con immagini Bold Timepieces.